35 anni, artista e musicista, il folignate Giovanni Guidi è candidato alle europee nelle liste de La Sinistra. A contraddistinguerlo una passione per gli ideali e un entusiasmo per le battaglie civili. All’antivigilia del voto lo abbiamo raggiunto telefonicamente nella sua abitazione umbra.
Un artista che si candida alle europee. Perché?
Perché ho il privilegio di avere una visibilità e un ascolto che altri non hanno. E la responsabilità e la gratitudine mi impongono di dover essere generoso per una causa che ritengo imprescindibile.
La sua è considerata una candidatura gay-friendly: può spiegarne il motivo?
Un artista ha il compito di raccontare la bellezza. E fino a che un solo amore sarà discriminato il mio compito, diciamo deontologico, non potrà sentirsi risolto.
Quanto i temi Lgbti hanno inciso sulla sua campagna elettorale?
Tantissimo. Ho avuto l’onore di stare accanto spesso a Marilena Grassadonia e questo mi ha ancora più coinvolto in questa battaglia. Dedico inoltre la mia candidatura a Chiara, un’amica di vecchia data che ho ritrovato accanto quando ho difeso la festa delle Famiglie Arcobaleno a Foligno. E conoscere la sua compagna e il loro figlio Gregorio in questo nuovo amore senza frontiere mi ha dato un’enorme gioia.
Alcuni giorni fa sei stato ospite a San Miniato al Monte a Firenze. Da laico che cosa ti ha spinto a ciò?
Una frase che mi ha detto l’abate Bernardo nella prima nostra telefonata: Ma secondo te, Giovanni, c’è mai qualche tipo di amore che Dio potrebbe discriminare?
Proprio l’abate di San Miniato ha criticato la scelta di Salvini di brandire il rosario e fare riferimenti spirituali durante il comizio milanese. Che valutazione ne dà?
Sono sempre d’accordo con padre Bernardo così come con Marilena o Nicola Fratorianni. Questo mi fa capire che quel campo, in cui si vuole lottare per la difesa dei diritti sociali e civili, è molto più ampio e composto di quello che spesso si crede.