Nella mattinata di ieri poco più di 200 persone in processione a Modena per «riparare» il Pride del pomeriggio. Al quale, invece, hanno partecipato in oltre 20.000. Una marcia dell’orgoglio Lgbti lunga, allegra, colorata che, partita intorno alle 15:00, dal Parco Novisad è lì rientrata nel tardo pomeriggio.
Presenti, fra, gli altri anche il segretario generale d’Arcigay Gabriele Piazzoni e l’ex presidente d’Arcigay Flavio Romani. In prima fila anche Francesco Donini, presidente d’Arcigay Modena, e il sindaco Giancarlo Muzzarelli, che ha ribadito come Modena sia una città aperta e inclusiva, in cui si respira un clima d’amore.
In 7.000, invece, al Perugia Pride, anch’esso iniziato alle ore 15:00. Il corteo colorato «in nome dei diritti, dell’autodeterminazione e delle libertà» ha preso il via da piazza Grimana con arrivo ai Giardini Carducci. Fra gli interventi conclusivi anche quello di Jacopo Fo.
«Siamo in tanti – ha dichiarato Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Lgbti e portavoce del Perugia Pride – con oltre 50 associazioni e gruppi politici, sia dall’Umbria che dal Centro Italia, che hanno aderito». Slogan, striscioni, carri e musica hanno fatto da cornice alla marcia perugina che quest’anno ha scelto come tema La città che resiste. «Per una comunità – ha aggiunto Bucaioni – che non vuole piegarsi all’avanzata di movimenti e forze fasciste, razziste e omofobe».
7.000 anche a Padova, dove la marcia dell’orgoglio Lgbti è partita alle ore 15:00 da piazza Garibaldi. In prima fila il sindaco Sergio Giordani e il deputato del Pd Alessandro Zan, che ha dichiarato: «La politica deve intervenire contro i casi di omofobia. Ci sono purtroppo sacche di resistenza. Padova è diventata la città dei diritti: è naturale essere se stessi e si deve essere rispettati per quelli che si è. Ai ragazzi dico uscite allo scoperto, ditelo ai vostri genitori».
Presenti anche le assessore Francesca Benciolini (Risorse Umane), Chiara Gallani (Verde) e Marta Nalin (Sociale), che si sono baciate durante la marcia quale segno di vicinanza alla collettività Lgbti.
Molti gli slogan urlati contro il ministro dell’Interno, tra cui: «Siamo tutti liberi» e «Salvini, i tuoi sono gli unici baci che non vogliamo».
Ad Alessandria, invece, il corteo arcobaleno si è mosso alle 16:00 da piazza della Repubblica. Oltre 5.000 persone hanno sfilato per le strade del capoluogo piemontese al grido La diversità è un bene comune. Presenti, fra gli altri, l’ex europarlamentare Daniele Viotti e una delegazione del Coordinamento Torino Pride.
A chiudere l’Onda Pride del 1° giugno la marcia dell’orgoglio Lgbti di Salerno, partita alle ore 18:00 da piazzale Ferrovia con la partecipazione del presidente d’Arcigay Nazionale Luciano Lopopolo. La pioggia battente non ha impedito a oltre 2.000 persone di sfilare anche per ribadire il proprio no alle politiche xenofobe e discriminatorie di Matteo Salvini.
«Se non ci ha fermato la pioggia, non ci fermerà Salvini – ha commentato su Fb Francesco Napoli, presidente di Arcigay Salerno -. 2000 ombrelli e cuori per la bellezza e le uguaglianze. Grazie a quante e quanti hanno reso possibile questo successo. Salerno arcobaleno del Mezzogiorno».
Guarda la GALLERY