Alle 02:02 (ora locale) del 12 giugno 2016 Omar Mir Seddique (più conosciuto come Omar Mateen) apriva il fuoco nel nightclub Pulse d’Orlando causando la morte di 49 persone e il ferimento di altre 53. Poche ore dopo lo stesso attentatore avrebbe perso la vita a seguito d’un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine.
Inizialmente indagata per concorso in strage, Noor Salman, vedova dell’attentatore, è stata poi prosciolta da ogni accusa nel processo iniziato a suo carico il 1° marzo 2018
Nel terzo anniversario della seconda peggiore sparatoria nella storia moderna degli Usa (quella del 1° ottobre 2017 a Las Vegas sarebbe infatti costata la vita a 58 persone) – e del più grave attacco alla collettività Lgbti in quella transnazionale sono stati organizzati nella città, che è capoluogo della contea d’Orange, una serie di eventi commemorativi in linea con quanto già fatto nel 2017 e nel 2018.
Nella mattinata odierna Buddy Dier, sindaco di Orlando, ha lanciato un tweet coi nomi delle vittime e il messaggio: “In questo giorno e ogni giorno ricordiamo le 49 vite innocenti strappate via il 12 giugno 2016”.
On this day, and every day, we remember the 49 innocent lives taken on June 12, 2016. pic.twitter.com/ATOIP4cHnB
— Mayor Buddy Dyer (@orlandomayor) 12 giugno 2019
In una cerimonia pubblica, tenutasi lunedì a Orlandio, il deputato democratico Darren Soto ha annunciato di aver presentato, insieme con gli omologhi di partito Val Deming e Stephanie Murphy, una proposta di legge perché il Pulse sia designato memoriale nazionale.
«Il memoriale – ha dichiarato – servirà a rammentare il modo straordinario con cui cui la nostra comunità si è raccolta per guarire e superare l’odio. Facciamo in modo che il Pulse Memorial diventi un simbolo di speranza, amore e luce».
We are at @pulseorlando this morning for a very special tribute leading up to June 12
Our local members of Congress @RepDarrenSoto @RepStephMurphy and @RepValDemings have worked to make this hallowed ground a National Memorial. #WeWillNotLetHateWin pic.twitter.com/4XGuSmzp0K
— Orange County Sheriff’s Office (@OrangeCoSheriff) 10 giugno 2019