Nell’atrio di Palazzo delle Aquile a Palermo il direttivo del Coordinamento Palermo Pride ha presentato in conferenza stampa la marcia dell’orgoglio Lgbti, che si terrà nel capoluogo siciliano il 28 giugno.
Insieme alla coordinatrice Massimo Milani sono intervenuti i portavoce Luigi Carollo e Daniela Tomasino, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore alle Culture Adham Darawsha, Alessandra Sciurba di Mediterranea Saving Humans, la direttrice del Teatro Biondo Pamela Villoresi, Vito Planeta (Planeta Winery), il duo di attori I Sansoni, che hanno recentemente realizzato il video satirico Uomofobia.
Presente ancha Rosa Maria Dell’Acqua, la docente di lettere presso l’Istituto Tecnico Industriale “Vittorio Emanuele III” di Palermo, sospesa per 15 giorni dall’insegnamento perché non avrebbe «vigilato» sul lavoro di alcuni suoi studenti che, in occasione della Giornata della memoria, avevano presentato un video nel quale accostavano la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al “decreto sicurezza”.
Svelato il nome del madrino del Pride: lo storico Vanni Piccolo, cofondatore del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, il cui messaggio è stato stato letto da Massimo Milani.
Eccone il testo: «Sono stato vicino alle amiche e agli amici di Palermo fin dal primo Pride del 2010. Forse i primi Pride sono come il primo amore, ma io quel pride di Palermo davvero ce l’ho sempre nel cuore. Essere di nuovo a Palermo mi riempie prima di tutto di gioia, ma anche di orgoglio perché i Pride di quest’anno celebrano i cinquant’anni dei moti di Stonewall.
Essere poi “madrino” del Pride in questa ricorrenza storica, è un grande onore e motivo di profonda emozione. Il “madrino “ mi riporta alla mia militanza al femminile, mi riporta ai miei travestimenti, ma mi riporta soprattutto a quel femminile a cui mi sono ispirato per una vita piena di impegno, di forza e di coraggio, di pazienza, di tenacia e di amore che il solo il femminile può contenere. Quel femminile che scatenò la rivolta di Stonewall, diventata leggenda, narrazione, esaltazione, storia, orgoglio.
Il Pride è il rituale di rappresentazione di quella notte: quindi, per me, non appartiene a chi lo organizza ma appartiene a tutta la comunità, perché rappresenta per tutti l’inizio delle lotte per la liberazione Lgbti.
La ricorrenza dei moti di Stonewall non cade in un periodo felice per la comunità Lgbti italiana. Stiamo vivendo una recrudescenza di ostilità di violenza e di odio, che aggredisce ormai quotidianamente la nostra stessa esistenza, la nostra visibilità, i nostri affetti.
In particolare, le persone trans sono vittime di un profondo pregiudizio, carico di odio ,che legittima violente aggressioni. Stonewall ci insegna che la nostra liberazione è nata da una rivolta, di cui peraltro furono protagoniste proprio le persone trans, e con una rivolta deve essere difesa oggi la nostra libertà.
E questo sentimento è presente nel Pride di Palermo da sempre. E essere a Palermo rafforza il mio impegno e il mio orgoglio».