La realizzazione di un interessante progetto contro l’omotransfobia, ossia la versione variant di The Walking Dead, non è passata inosservata nel periodo in cui è in corso l’Onda Pride e si celebra il 50° anniversario dei moti di Stonewall. Ne abbiamo parlato con Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
Segretario, com’è nata l’idea di collaborazione fra Arcigay, Saldapress e Skybound per la realizzazione, anche in Italia, della versione variant di The Walking Dead?
L’iniziativa della versione variant di The Walking Dead è partita dal disegnatore e dall’editore che, per il ‘lungo’ mese del Pride, ha deciso in tutti i Paesi, in cui diffonde la pubblicazione, di realizzare questa copertina dedicata. Siamo quindi stati contattati da Saldapress, che ha deciso di supportare un progetto specifico a beneficio della comunità Lgbti+ e assieme a loro abbiamo individuato le iniziative nella scuole a contrasto di omofobia e bullismo come ideali per essere destinatari del ricavato delle vendite di questa pubblicazione.
Quali progetti sta realizzando Arcigay contro l’omotransfobia ed in particolare contro il bullismo omotransfobico?
Arcigay realizza progetti di diverso tipo nelle scuole di tutta la penisola. Gli interlocutori, infatti, cambiano in ogni contesto. Talvolta si hanno collaborazioni con singoli Comuni, che realizzano iniziative in sinergia con le scuole che insistono sul proprio territorio. Talvolta si hanno progetti più strutturati di natura regionale o nazionale in sinergia con altre associazioni, che ci vedono operare in scuole sparse per il Paese. Solo per citarne alcune degli ultimi anni, Rete nazionale delle scuole contro le discriminazioni, Stop Cyberbulling e Che cos’è l’amore?.
Iniziative che ci hanno portato a realizzare progetti e attività in centinaia di scuole, raggiungendo decine di migliaia di studenti. La quasi totalità dei progetti verte sul contrasto del bullismo omotransfobico attraverso l’educazione al rispetto delle differenze tra gli studenti. Già, perchè è questa l’urgenza principale: rendere le aule scolastiche un luogo accogliente, in cui gli studenti possano essere se stessi, crescere e formarsi come cittadini rispettosi l’uno dell’altro senza paure e pregiudizi.