«Sistema illecito di affidamenti dei minori, strappati alle loro famiglie naturali”, dietro al quale «si celerebbero un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro e – cosa ancora più grave, orrore nell’orrore – un discutibile movente ideologico di stampo Lgbt».
Queste sole alcune delle parole che il senatore ferrarese Alberto Balboni (FdI) ha pronunciato in Aula durante il Question Time, chiedendo poi alla fine «di sapere quanti bambini oggi siano stati affidati a persone single e, tra queste, quante si dichiarino omosessuali e quanti bambini a coppie omosessuali e quali siano state le motivazioni che hanno portato a preferire tale scelta in alternativa a quella prioritariamente indicata dalla legge, affidamento a famiglie con minori, nonché quali ulteriori informazioni ritenga di poter fornire riguardo al paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico Lgbt dietro il complesso sistema degli affidi dei minori».
Nella rispondere all’interrogazione il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha in primo luogo ribadito la necessità di rispettare l’attività della «magistratura in ordine ai fatti in corso d’accertamento, sulla quale non bisogna creare chiaramente interferenze. Chi ha sbagliato paga e pagherà, ne sono certo».
Ha quindi dichiarato: «Riguardo all’idoneità genitoriale e agli affidamenti, queste valutazioni vengono fatte nel caso concreto dagli addetti ai lavori e dobbiamo fare in modo di avere sempre un occhio di controllo su tutto quanto accadde. Non ci sono dubbi sul fatto che la bigenitorialità debba sempre essere un criterio preferenziale, peraltro com’è già previsto dalla legge e dalle linee guida, circostanza tra l’altro citata dagli interroganti. Si tratta quindi di colmare la normativa, quando dev’essere colmata, ma nello stesso tempo anche di cercare di far applicare correttamente e vigilare sulla corretta applicazione delle leggi in materia di protezione dei bambini».
Poi, in conclusione, «detto questo, dev’essere chiaro a tutti che nel nostro Paese, nella nostra democrazia e con la nostra Costituzione non ci potrà mai essere spazio per una qualsiasi banca dati che possa addirittura monitorare i nostri cittadini o censirli per l’orientamento sessuale: credo che su questo possiamo considerarci tutti d’accordo».
Nella replica al ministro il senatore Balboni ha prima detto – cosa chiaramente contraddetta dalla sua interrogazione e dalle proposte di censimento delle coppie omosessuali affidatarie di minori, che sono state avanzate in Emilia-Romagna da consiglieri di Fratelli d’Italia -: «Nessuno chiede di schedare o inserire in banca dati, ma di sapere se esista un pregiudizio ideologico a favore di genitori o affidatari gay nell’affidamento dei bambini».
Quindi ha dichiarato: «A nostro avviso, un bambino ha diritto a una madre e a un padre: come lei ha ricordato, la legge prescrive che i bambini vadano affidati a famiglie con figli, dove ci sono un padre e una madre.
Siamo di fronte allo scandalo di bambini sottratti per far guadagnare case-famiglia: si parla di 200, 300 o 400 euro al giorno. Si sottraggono bambini a famiglie per motivi economici, quando con molto meno si potrebbero aiutare quelle famiglie a tenere, mantenere ed educare i propri figli nella protezione della famiglia, come vogliono la legge e la Costituzione.
Quanto emerge di scandaloso a Bibbiano è che i bambini venivano sottratti senza ragione alle famiglie con lo scopo di affidarli a persone gay per dimostrare che quello era un luogo migliore della famiglia tradizionale, dove crescevano».