Non si placa la polemica dei giorni scorsi fra il sindaco di Messina Cateno De Luca ed Enzo Trimarchi, assessore alla Cultura e all’Istruzione, dopo che questi il 25 luglio aveva commentato, al di sotto di un post sul look di Carola Rackete, che la capitana della Sea Watch vestiva «da trans qual è».
Come scritto in un precedente articolo, il sindaco De Luca ha invitato l’assessore Trimarchi (che si è al momento autosospeso) a scusarsi il 30 luglio con il presidente di Arcigay Messina, facendo dipendere dall’accettazione o meno da parte di quest’ultimo il mantenimento o la revoca delle deleghe alla Cultura e all’Istruzione.
A questo scambio di battute ha fatto seguito oggi un post su Facebook di Cristina Leo, portavoce del Coordinamento Lazio Trans, che ha chiesto al sindaco la revoca delle deleghe all’assessore, rilanciando provocatoriamente la protesta social #iomivestocomeunatrans #iomivestocomeuntrans.
La campagna social è stata riprese da alcune/i attiviste/i trans, fra le quali Antonia Monopoli, Dany D’Ortenzi, Daniela Lourdes Falanga, Gioele Hyland, Christian Leonardo Cristalli.
Di seguito alcune delle più importanti associazioni trans operanti a livello locale e nazionale hanno rilasciato il seguente comunicato congiunto:
«Tutte e tutti insieme associazioni trans e Lgbti, attiviste e attivisti, cittadine e cittadini transgender e cisgender, chiediamo a Cateno De Luca, sindaco di Messina, la revoca delle deleghe all’assessore alla Cultura e all’Istruzione, Enzo Trimarchi. Far parte di una maggioranza privilegiata di uomini, bianchi, cisgender ed eterosessuali non autorizza nessuno a denigrare pubblicamente alcuna minoranza.
Lo sprezzante commento di Trimarchi mette in luce sia la sua misoginia sia la sua transfobia e transmisoginia, che si evince anche dal suo ricorrere al misgendering, non riconoscendo una identità femminile alle donne trans. Siamo stanche e stanchi di essere umiliate/i, offese/i e denigrate/i. Le istituzioni devono lavorare per l’inclusione e la valorizzazione di tutti gli individui e non diffondere pregiudizi ed odio irrazionale che finiscono con l’essere prodromi di qualsiasi tipo di violenza, anche fisica.
È per i motivi succitati che non accettiamo le scuse ipocrite dell’assessore Trimarchi e ne chiediamo la revoca delle deleghe come assessore alla Cultura e all’Istruzione, auspicando che l’incarico possa passare ad una persona acculturata, empatica e scevra da pregiudizi di qualsiasi natura. Confidiamo nella sensibilità e nella lungimiranza del sindaco De Luca e dell’istituzione che lui rappresenta».
Hanno firmato: Arcigay Antinoo Napoli, Arcigay Molise, Associazione Consultorio Transgenere, Associazione Gruppo Trans, Associazione Libellula, ATN – Associazione Trans Napoli, Beyond Differences Onlus, CoLT – Coordinamento Lazio Trans, Gender X, MIT – Movimento Identità Trans, Progetto Genderqueer, Sportello Lili del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Sunderam Identità Transgender Torino.
Laurella Arietti (attivista Transfemminista di NUDM), Rossella Bianchi, Ethan Bonali (attivista per i diritti delle persone trans), Antonia Caruso (attivista trans/femminista), Laura Caruso (attivista per i diritti delle persone trans), Nadia Girardi (attivista per i diritti delle persone trans), Giovanni Guercio (avvocato, esperto di tematiche Lgbti+), Massimo Milani (coordinatrice del Palermo Pride), Antonia Monopoli (attivista per i diritti delle persone trans), Lilith Primavera (artista), Monica Romano (scrittrice, attivista per i diritti delle persone trans), Elena Trimarchi (attivista per i diritti delle persone trans), Luce Visco (presidente di Arcigay Molise), Ottavia Voza (attivista).