A Białystok in migliaia hanno partecipato al raduno nazionale che, organizzato dai partiti della sinistra extraparlamentare Wiosna, Razem e Sojusz Lewicy Demokratycznej (Sld), si è tenuto al grido di Polonia contro la violenza per protestare contro le violenze verificatesi il 20 luglio durante il Pride locale.
Inizialmente si sarebbe dovuto tenere un corteo ma le autorità non hanno concesso il permesso. Ecco perché, sull’esempio di quanto avvenuto ieri a Varsavia e in altre 20 città polacche, il raduno nazionale si è svolto nella forma di manifestazione stanziale davanti al Teatro Drammatico.
All’inizio un gruppo di contromanifestanti ha cercato di raggiungere il palco, gridando: Basta con l’odio verso la Chiesa, Centinaia di violenze contro le madri, Ferma l’odio contro i patrioti. Prima d’essere allontanati dalla polizia, hanno inoltre accusato i tre leader dei partiti organizzatori di turbare la pace cittadina.
Ma anche durante il comizio di Włodzimierz Czarzasty, presidente di Sld (erede del Partito Comunista), non sono mancate urla provocatorie del tipo: Sld Kgb. A prendere inoltre la parola Adrian Zandberg, uno dei leader di Razem, e l’europarlamentare Robert Biedrón, fondatore e presidente di Wiosna.
E proprio quello di Biedrón è stato l’intervento più applaudito. «Quando ho detto a mia madre che ero gay, era devastata – ha dichiarato -. Perché aveva ascoltato la storiella che le persone omosessuali sono anormali. Oggi mia madre è qui con noi. Ha in mano una bandiera arcobaleno. Il cambiamento è possibile».
Non poche delle persone presenti si sono lamentate dell’assenza dei due principali partiti di opposizione in Parlamento, Platforma Obywatelska (Po) e Polskie Stronnictwo Ludowe (Psl), a pochi mesi dalle elezioni politiche.
Il Psl, che è di indirizzo conservatore, ha oggi rilasciato un comunicato, motivando la propria assenza alla luce delle «provocazioni che accompagnano i Pride e le dimostrazioni dei circoli Lgbti, che danneggiano i sentimenti dei credenti e servono a profanare simboli religiosi sacri ai cattolici».
Sembra che il partito abbia voluto fare riferimento alle immagini della Madonna di Częstochowa con aureola rainbow, diffuse in giugno a Plok dall’attivista 51enne Elżbieta Podlesna (arrestata con l’acccusa di profanazione blasfema) e la vendita in rete di statue mariane dipinte coi colori dell’arcobaleno, i cui proventi sarebbero stati destinati ad associazioni Lgbti.