In Pakistan Nadia e Muskan, due donne transgender, sono state trovate uccise nella loro abitazione ad Harappa (distretto di Sahiwal nella provincia del Punjab). A rinvenire i cadaveri, il 27 luglio, la polizia locale. Non sono noti i motivi del duplice omicidio, ma, sulla base degli esami autoptici, le due donne sarebbero state torturate e assassinate il 24 luglio.
Secondo quanto riferito da Trans Action Pakistan Nadia e Muskan erano due giovani donne intorno ai 30 anni di età.
Sale a così a quattro il numero delle donne trans uccise in Pakistan dall’inizio dell’anno. Ma il dato sarebbe da maggiorare, perché spesso le vittime vengono registrate con il genere assegnato alla nascita.
Il caso di Nadia e Muskan si aggiunge a quello di Maya, una ragazza trans 19enne uccisa il 29 giugno dal padre e dai fratelli, che, dopo averle sparato, ne avevano gettato il corpo vicino al fiume Kabul nella zona di Khat Qila a Nowshera.
Un anno violento, dunque, per le donne trans in Pakistan, iniziato il 29 gennaio con l‘uccisione di Tabbo e il tentato omicidio di altre due ragazze, rimaste gravemente ferite in un agguato a fuoco teso loro da alcuni motociclisti armati. Le giovani stavano tornando in auto da un matrimonio, quando la loro auto fu accerchiata e crivellata da copi di pistola nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa (regione di Peshawar).
Dal 2018 ad oggi nella sola regione del Peshawar si sono registrati 479 casi di violenza contro le persone trans.
Nel maggio scorso il Pakistan ha approvato una legge specifica per proteggere le persone transgender, ma la comunità deve ancora affrontare diffuse violenze e soprusi. Esponenti del mondo attivistico insistono perché un ente governativo attui le leggi anti-discriminazione.
Come noto, le persone trans pakistane subiscono maltrattamenti da parte di polizia, funzionari governativi e operatori sanitari, sono spesso rifiutate dalla famiglia e costrette a prostituirsi per sopravvivere: sono così esposte a violenze inaudite, furti e soprusi di ogni genere.