A Montréal 300.000 persone hanno assistito, il 18 agosto, al defilé de la Fierté, che, partito alle 13:00 da rue Metcalfe e terminato dopo le 16:00 in rue Alexandre-DeSève, si è snodato per circa 2,7 km lungo René-Lévesque Boulevard.
12.000, invece, le persone che hanno di fatto compiuto l’intero percorso della 36° edizione della defilé nel cuore del Village gai, storico quartiere Lgbti della città nel distretto Ville-Marie.
Alla parata, momento culminante del Festival de la Fierté, che dall’8 al 18 agosto ha ospitato nel Parc des Faubourgs 150 eventi, ha preso parte anche il premier canadese Justin Trudeau insieme con il primo ministro del Québec François Legault e la sindaca di Montréal Valérie Plante.
«Sono sempre felice di tornare a Montréal per il Pride». Queste le parole pronunciate, prima dell’inizio del defilé, da Trudeau, che ha ribadito la necessità della partecipazione di rappresentanti del governo alle marce dell’orgoglio Lgbti.
Presenti alla parata, fra gli altri, una delegazione dell’InterPride e, nelle vesti di testimonial, l’attivista trans Monica Helms, ideatrice della bandiera transgender.
Al 36° Pride di Montréal c’era anche Vladimir Luxuria, che ha dichiarato a Gaynews: «Mi ha colpito non solo il defilé ma l’intero festival soprattutto per le tantissime mostre dedicate al nostro mondo. Ad emergere è stata proprio la grandissima attenzione all’arte nel solco di quanto è ormai tradizione culturale, che nessuno si permetterebbe di criticare e, meno che mai, parlarne in termini di carnevalata.
Ho notato due stand che mi hanno fatto molto riflettere: uno dedicato al poliamore – che è qui affrontato senza alcun atteggiamento tabuale –, l’altro contro la pratica della circoncisione su minori, tema sul quale c’è in Canada una grande sensibilità. Un’atmosfera di festa e familiarità, di cui avremmo tanto bisogno anche in Italia».
Non sono mancate le contestazioni soprattutto nei riguardi di Legault per le sue politiche in materia di immigrazione e simboli religiosi. Ciò ha indotto parte della collettività Lgbti locale a organizzare, su idea dell’attivista Sam Kaizer, il Pride Montreal: Let Go of Legault!, che si è svolto anche in segno di protesta verso lo staff organizzatore, accusato di scarsa attenzione inclusiva nei riguardi delle persone di colore.