Il 25 luglio Consiglio comunale di Vercelli, all’unanimità, aveva chiesto al sindaco Andrea Corsaro di «convocare il consigliere Cannata per un colloquio privato per invitarlo a dare le dimissioni da consigliere comunale».
Come noto, Giuseppe Cannata (che si è già dimesso dall’incarico di vicepresidente del Consiglio e si è autosospeso da Fratelli d’Italia), è stato iscritto, il 23 luglio, nel registro degli indagati per istigazione a delinquere, aggravata dall’utilizzo di mezzi informatici e telematici per le parole postate (poi cancellate) su Facebook: «E questi schifosi continuano imperterriti. Ammazzateli tutti ste lesbiche, gay e pedofili».
L’incontro tra Corsaro e Cannata ha avuto luogo il 21 agosto. Ma di dimissioni neppure a parlarne, visto che «vuole rappresentare al Consiglio riunito, in settembre, le ragioni del suo operato».
Da qui il comunicato odierno di Arcigay Rainbow Valsesia-Vercelli, che per prima sollevò il caso il 22 luglio, che in un comunicato ha detto: «Da parte nostra è assolutamente incomprensibile tale procastinazione: si tratta del prolungamento di un’agonia. Cannata si deve dimettere subito.
Ci pare che le sue parole, con le quali ha invitato i propri contatti social allo sterminio delle persone omosessuali, lascino poco spazio a interpretazioni o spiegazioni. Nonostante ciò, se il Consigliere vorrà esprimersi in Consiglio comunale, a settembre, noi saremo presenti e testimonieremo in silenzio, come durante l’adunanza del 25 luglio che il dott. Cannata ha disertato, la sofferenza causata dall’omofobia e dalla discriminazione.
Presenteremo anche la raccolta firme, lanciata con All Out, che ha già raggiunto e oltrepassato le 15.000 sottoscrizioni. Raccolta firme che abbiamo deciso di portare avanti fino al prossimo consiglio comunale. Chiediamo inoltre alle Istituzioni della nostra Città di esprimere vicinanza nei confronti delle persone Lgbti+ permettendo la creazione di una targa in ricordo delle vittime dell’Omocausto, lo sterminio nazifascista nei confronti delle persone appartenenti a minoranze sessuali e di genere: targhe simili sono già state installate in altre città italiane come Bologna e Pistoia.
Sarebbe la chiara dimostrazione che l’attuale maggioranza dell’Amministrazione cittadina ha posizioni diverse del Consigliere Cannata. Vogliamo Vercelli dalla parte giusta della Storia: solo ricordando il Passato si può costruire un Presente migliore».
Sulle mancate dimissioni si è espresso anche Yuri Guaiana, senior campaign manager di All Out, che ha dichiarato a Gaynews: «Dopo l’incontro fra il sindaco di Vercelli e Cannata, quest’ultimo si è limitato a prendere atto della richiesta di dimissioni, fatta anche oltre 15.000 membri di All Out, e ha detto di voler rappresentare al Consiglio le sue “ragioni”.
Che “ragioni” potranno mai esserci dietro quelle affermazioni, per cui il dott. Cannata è anche indagato? Non possiamo permettere che il dott. Cannata la faccia franca e continui a spargere odio omofobico».