“Sarà una commissione diversificata come l’Europa e forte come l’Europa”. Così, ieri, Ursula Gertrud von der Leyen, presidente eletta della Commissione europea, nell’annunciare i nomi dei 27 nuovi commissari.
Ad affiancarla tre vicepresidenti esecutivi, che saranno Frans Timmermans (Olanda), Margrethe Vestager (Danimarca) e Valdis Dombrovskis (Lettonia). Gli altri cinque vicepresidenti saranno invece Josep Borrell (Spagna), Vera Jourová (Repubblica ceca), Margaritis Schinas (Grecia), Maroš Šefcovic (Slovacchia) e Dubravka Šuica (Croazia).
La nuova Commissione sarà dunque composta da 13 donne e 14 uomini, fra i quali l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni agli Affari Economici e Monetari.
Ma la nomina più interessante in merito ai diritti delle donne, delle persone Lgbti e di tutte le minoranze è sicuramente quella della socialista maltese Helena Dalli all’Uguaglianza.
Nata il 29 settembre 1962, sposata e con due figli, la neo-commissaria, che ha un dottorato in sociologia politica e insegna sociologia economica e politica, politica pubblica e sociologia del diritto presso l’Università di Malta, può vantare una carriera politica di lungo corso.
Eletta nel 1996 al parlamento di Malta tra le file del Partito Laburista e nominata segretario parlamentare per i Diritti della donna nel gabinetto del primo ministro Edward Fenech-Adami, è stata successivamente rieletta per cinque volte.
Durante la XII° legislatura (2013-2017) Helena Dalli è stata ministra del Dialogo sociale, degli Affari dei consumatori e delle Libertà civili. Grazie al suo impegno si è giunti all’approvazione della legge sulle unioni civili (14 aprile 2014) e all’ampliamento delle protezioni antidiscriminazione nella Costituzione maltese in riferimento all’identità di genere e orientamento sessuale.
Nell’aprile 2015 Dalli ha ottenuto l’approvazione di una legge che stabilisce diritti di ampio respiro per le persone transgender e intersessuali. Il Gender Identity Gender Expression and Sex Characteristics Act prevede il diritto all’identità di genere, all’integrità corporea e all’autonomia fisica nonché il riconoscimento del proprio genere autodeterminato sui documenti ufficiali.
Il 16 giugno 2016 l’allora ministra Dalli annunciava che il Governo stava preparando un testo di legge che, approvato dal Parlamento nel novembre 2016, ha bandito le terapie di conversione a Malta, facendo così dell’isola il primo Paese d’Europa a introdurre questa normativa.
Durante la stessa legislatura ha introdotto un fondo nazionale per il congedo di maternità a cui tutti i datori di lavoro contribuiscono indipendentemente dal genere dei loro dipendenti, al fine di proteggere le donne dalla discriminazione durante il processo di assunzione. Nel 2017 ha presentato al Parlamento un disegno di legge per la legalizzazione del matrimonio egualitario, approvato dal Parlamento il 12 luglio
Il lavoro di Dalli nel settore dell’uguaglianza ha portato Malta a diventare lo Stato che offre la migliore protezione legale alle persone Lgbti in Europa sì da mantenere, per quattro anni consecutivi, il 1° posto nell’indice dei Paesi Ue stilato da Ilga.
Non si può comunque non rilevare come Helena Dalli, esponente di punta del governo Muscat, sia stata al centro di forti attacchi da parte della blogger e giornalista d’inchiesta Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre 2017.