Una tranquilla serata domenicale. L’attesa al banco dei dolci in un locale affollato e rinomato come il Gambrinus, storico caffè di Napoli per antonomasia. La comprensibile stanchezza nel servire turisti stranieri non pratici con l’italiano.
Ma a essere incomprensibili e inaccettabili sono l’aggressione verbale, l’insulto omofobo, la sguaiatezza dialettale ai danni del 20enne Emanuele Luigi Cuomo da parte di un’addetta al banco.
Almeno, stando al racconto dell’interessato, che così ha denunciato l’accaduto su Facebook: «Oggi 29-09-19 ore 18.57 insieme con mia madre mi sono recato al “caffè Gambrinus” (dopo spesso vado) per prendere dei dolci e fin qui tutto bene. Al bancone dei dolci stava una commessa abbastanza alterata e scocciato con altri clienti stranieri.
Arrivato il mio turno le indico quali dolci volevo e lei cominciando ad urlare dice: “E ma io come faccio a capire che cosa vuoi”. Allorché le spiego che non riesco a leggere i cartellini con il nome poiché di fianco a me c’è un signore (in carrozzina) e che quindi posso solo indicarli.
Lei ribbatte dicendo: “È inutile che me pij pe scem, perchè ij nun so scem“, si gira e a quel punto avendo a che fare con un suo collega urla: “Arò è asciut stu ricchion” . Io a quel punto le dico che anche essendo “ricchione” ho più educazione di lei. E di tutta risposta mi arriva un “Accirt!”».
A sollevare maggiormente il caso alla comune attenzione l’attivista Giovanni Angelo Caccavale.
Contattato da Gaynews, Claudio Finelli, delegato Cultura di Arcigay Napoli, ha dichiarato: «Quanto accaduta al caffè Gambrinus di Napoli è grave e ci rivela quanto l’omofobia, come ogni forma di razzismo, sia un fenomeno decisamente culturale.
La maleducazione e l’arroganza con cui la commessa del prestigioso e rinomato locale partenopeo si è rivolto al cliente gay, manifesta una mancanza di formazione culturale e una scarsissima professionalità, oltre che una verificabile cattiva educazione.
Nel 2019 è inaccettabile che un bar prestigioso come il Gambrinus, frequentato da Oscar Wilde nel suo soggiorno napoletano, permetta ai propri dipendenti di rivolgersi in questo modo ai clienti Lgbt».
Daniela Lourdes Falanga, presidente di Arcigay Napoli, ha precisato, nella mattinata del 30 settembre, di aver «appena sentito Massimiliano Rosati del Gambrinus. Ha preso fortemente le distanze dal fatto in sé e si dice profondamente lontano da qualsiasi forma di pregiudizio che lede la libertà delle persone. Vuole incontrarmi col ragazzo prima possibile per porgergli le scuse e parlare dell’accaduto».