È difficile credere che si tratti d’una stessa mano e d’una stessa “mente”. Ma la sequenza di morti e sparizioni sospette di persone Lgbti, verificatesi nel giro di pochi mesi nel Napoletano, sconcerta e impone, al contempo, un’attenzione particolare da parte di media, istituzioni e magistratura. A lanciare l’allarme sono il Comitato Provinciale Arcigay di Napoli e il Coordinamento Regionale Arcigay Campania che, anche grazie al sostegno di alcune testate giornalistiche come Gaynews e della redazione di Chi L’ha visto?, segnalano la presenza di un’evidente emergenza sociale dietro a ben quattro casi.
Di essi due sono costituiti dalle morti atroci di Simo e Oleksandr Pavlenko detto Alex. Simo, giovane militante trans FtM, è stato rinvenuto esanime il 10 giugno, legato e avvolto in una coperta, tra i cassonetti del popolare quartiere napoletano di Forcella. Misteriosamente scomparso il 30 maggio dopo la fine della storia d’amore col compagno Massimiliano, il 23enne ucraino Alex è stato ritrovato cadavere il 16 giugno nel bosco di Capodimonte.
Gli altri due casi riguardano invece le sparizioni sospette di Luigi Celentano e Vincenzo Ruggiero, entrambi allontanatisi improvvisamente da casa senza lasciare messaggi o indizi di alcun genere. Del 18enne Luigi Celentano (alto 175cm, occhi castani, capelli biondi) non si hanno più notizie dal 12 febbraio scorso, quando è scomparso a Vico Equense. Il 25enne Vincenzo Ruggiero (alto 187 cm, capelli e occhi scuri) è scomparso invece ad Aversa il 7 luglio.
Si tratta di circostanze tutte molto differenti tra loro ma immerse nel medesimo clima di mistero e silenzio. Pur volendo tralasciare la paura che esista un collegamento criminale tra le diverse vicende, s’avverte però una situazione complessivamente inquietante. Un quadro sociale di riferimento, il cui livello di sofferenza e disagio non può essere ignorato: ecco perché l’sos lanciato dai militant Lgbti campani va sostenuto e rilanciato.
«Denunciamo con forza l’esistenza di una grave urgenza sociale che coinvolge persone Lgbti ancora costrette a confrontarsi con stigma e odio diffuso – afferma Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli – e chiediamo alla magistratura, alla politica territoriale e nazionale e alle forze dell’Ordine di non abbassare la guardia. Rinnovando la nostra piena disponibilità a collaborare su circostanze specifiche e dinamiche più ampie, insistiamo affinché si indaghi attentamente sulle vicende di Simo, Alex Pavlenko, Luigi Celentano e Vincenzo Ruggiero al fine di comprendere e circoscrivere responsabilità, dinamiche e implicazioni che, qualora restassero nell’ombra, potrebbero mettere seriamente a repentaglio la vita stessa di altre persone Lgbti».