Dopo sei anni Salerno è tornata a tingersi d’arcobaleno. Un Pride che, iniziato alle 19:00 sul Lungomare Trieste al termine del convegno Vivere gli affetti presso la Camera di Commercio, si è caricato di quella speciale magia che il capoluogo campano sa regalare all’ora del tramonto.
Tantissime le associazioni a partire dal locale comitato Arcigay, al cui presidente Francesco Napoli va principalmente ascritto il felice esito della manifestazione. Presenti anche il Coordinamento Campania Rainbow, la delegazione di Arcigay Napoli col presidente Antonello Sannino, Agedo, Atn e Famiglie Arcobaleno, guidate dall’ex presidente nazionale Giuseppina La Delfa.
Significativa la presenza dell’archeologa capaccese Ottavia Voza, referente Politiche Trans per Arcigay Nazionale e già presidente del comitato d’Arcigay Salerno Marcella Di Folco.
Non sono mancati componenti della locale amministrazione come il consigliere Antonio Carbonaro e gli assessori Mariarita Giordano e Angelo Caramanno in segno non solo di convinta adesione al Salerno Pride ma anche di risposta alle polemiche sollevate nelle settimane addietro da Lega e Popolo della Famiglia sulla concessione del patrocinio comunale. Cui hanno voluto fare da eco gli striscioni di Forza Nuova che, affissi lungo il percorso del Salerno Pride, hanno ripresentato gli oramai triti slogan sulla “famiglia tradizionale”.
Nessuna volontà contrappositiva, invece, da parte delle gerarchie campane. Il VII° Cammino regionale delle Confraternite, iniziato nel centro storico alle 17:00 e conclusosi alle 19:00 in cattedrale con una concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Salerno Luigi Moretti, era stato in realtà programmato prima del Pride.
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