Oltre 8.000 persone ieri sera all’apertura del Padova Pride Village. A fare gli onori di casa il deputato dem Alessandro Zan che ha sottolineato come l’importante kermesse, di cui è l’ideatore e il fondatore, assuma, quest’anno, un’importanza tutta particolare.
La programmazione dell’XI° edizione del Village viene infatti a coincidere con l’inizio del governo giallo-verde, che è stato da subito caratterizzato dalle dichiarazioni negazionistiche del ministro leghista Lorenzo Fontana in riferimento alle famiglie arcobaleno.
Nel riformulare l’invito al responsabile del neodicastero della Famiglia e della Disabilità perché visiti il Village e avvii un confronto sulla questione, Zan ha invitato sul palco Miriam Rizzi e Silvia Pasetti, socie di Famiglie Arcobaleno – Associazione di genitori omosessuali.
Due giovani donne che, unitesi nel 2016 e residenti a Marghera, hanno una figlia di sei anni (Emily) e, lo scorso anno, hanno avuto la gioia di vedere riconosciuta dal Tribunale dei minori di Venezia l’adozione coparentale per la madre non biologica. Poi alcuni giorni fa un’ulteriore soddisfazione: presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Venezia è stato ufficialmente anteposto, l’8 giugno, il cognome di Silvia a quello di Miriam sull’atto di nascita della loro figlia, cui è stato conseguentemente assegnato il doppio cognome.
Le due donne hanno ribadito, davanti a una platea plaudente, che loro sono una prova tangibile dell’esistenza delle famiglie arcobaleno.
Aspetto, questo, che è stato rimarcato anche da Barbara D’Urso, madrina del Padova Pride Village, che, dopo un’esibizione di Cristiano Malgioglio, ha rilanciato al ministro Fontana le parole già rivoltegli negli studi di Canale5.
«Ma non c’è il ministro Fontana? – ha gridato la conduttrice televisiva tra gli applausi scroscianti della folla – Dov’è il ministro? Caro, ministro Fontana, ricordi: la famiglia è dove c’è l’amore».
Oltre al direttore artistico Lorenzo Bosio e al responsabile della comunicazione Giusva Iannitelli erano presenti, fra gli altri, sul palco il sindaco di Padova Sergio Giordani e l’assessore alla Cultura Andrea Colasio.