Anche la madre non biologica è madre sin dalla nascita, perché accettò e condivise il progetto della procreazione assistita.
Questo, come spiegato dal magistrato Marco Gattuso su Articolo29, il cuore della sentenza 145/2018. Sentenza con cui, oggi, la Corte d’Appello di Napoli, accogliendo la richiesta di stepchild adoption avanzata dalla mamma non biologica di Lorenzo (nato sei anni fa dalla compagna a seguito di tecniche di pma), le ha di fatto riconosciuto lo stato di “mamma dalla nascita” e non solo di madre adottiva.
Nello specifico, la Corte ha ribaltato la sentenza del Tribunale per i minori di Napoli che aveva rigettato la richiesta di stepchild adoption. Le due donne Rossella Chianese e Roberta Passaro, socie di Famiglie Arcobaleno, sono state seguite dall’avvocata Francesca Quarato.
«Le motivazioni della sentenza sono molto importanti – spiega l’avvocata – perché, nel riconoscere il diritto delle due mamme ad essere riconosciute entrambe come genitrici del figlio che insieme hanno voluto, la Corte d’Appello fa un passo avanti ulteriore ricordando che la stepchild è una forma di tutela minima per i figli di coppie omogenitoriali, perché è subordinata alla domanda, perché assicura una tutela non piena e, infine, concede di adottare quello che, invece, deve essere considerato un figlio della coppia già alla nascita. In tal senso, richiama espressamente la legge 40 indicando per la piena tutela dei figli di coppie omogenitoriali la strada del riconoscimento alla nascita»
La legge 40 permette infatti, per i figli nati in Italia e all’estero, a seguito di tecniche di pma, il riconoscimento automatico come genitori di entrambi i partner di una coppia che hanno dato il loro assenso all’inseminazione.
«Questa norma – spiega la presidente di Famiglie Arcobaleno Marilena Grassadonia – è perfettamente applicabile anche alle coppie lesbiche ed è anche per questo motivo che diversi Comuni in Italia stanno procedendo alle annotazioni di entrambi i genitori sui certificati di nascita.
Questa sentenza ci conferma che siamo nel giusto nel portare avanti la nostra battaglia per il riconoscimento alla nascita dei nostri figli e delle nostre figlie».