Migliaia di attivisti e attiviste Lgbti sono scesi oggi nelle strade in diverse città di Israele per protestare contro la legge che, approvata il 18 luglio dalla Knesset, ha esteso i programmi di gpa (accessibili dal 1996 alle sole coppie eterosessuali sposate) alle donne single con problemi medici.
Legge a loro parere discriminatoria e omofoba, dal momento che esclude dalla possibilità di fruire della surrogacy gli uomini single e le coppie di uomini gay.
A Tel Aviv centinaia di dimostranti si sono dati appuntamento alle 10:00 (ora locale) lungo Rotschild Boulevard e hanno invaso la superstrada Ayalon, bloccando il traffico. Altri dimostranti si sono raccolti a Gerusalemme, a breve distanza dalla residenza del premier Benyamin Netanyahu.
Le loro proteste – che proseguiranno per l’intera giornata – sono sostenute fra l’altro dal sindacato centrale Histadrut nonché da decine di aziende che hanno deciso di concedere oggi una giornata di libertà a tutti i dipendenti Lgbti.
Ma non solo. Microsoft Israel, ad esempio, erogherà 60.000 shekel come contributo ai suoi impiegati che desiderano ricorrere alla gpa e non possono farlo nel Paese.
È il primo sciopero rainbow nella storia di Israele ed è una significativa prova di forza del movimento di fronte alle istituzioni politiche del Paese.
Alle manifestazioni israeliane hanno aderito componenti della comunità ebraica in varie parti del mondo. Particolarmente significativa quella in corso a New York su Times Square.
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