Resta teso il clima in Romania all’approssimarsi del referendum costituzionale per la ridefinizione del concetto di famiglia, che avrà luogo dal 6 al 7 ottobre.
TVR1, la principale emittente televisiva del servizio pubblico rumeno, ha chiesto oggi scusa agli spettatori per l’interruzione di un dibattito sull’iniziativa referendaria a opera di un cameraman.
Mentre venerdì sera si confrontavano in diretta l’attivista Romaniţa Iordache, vicepresidente di Accept, e Mihai Gheorghiu, presidente di Coalizione per la famiglia, l’operatore televisivo è intervenuto attaccando con “linguaggio inappropriato” il leader del comitato conservatore.
Promosso da alcune associazioni che, vicine alla Chiesa ortodossa romena e riunite nella Coalizione per la famiglia, hanno raccolto circa tre milioni di firme, il referendum necessita di un’affluenza del 30% per essere valido.
Secondo il testo che verrà sottoposto a consultazione in ottobre e che, in caso di vittoria del sì, sarà inserito nella Carta costituzionale, il matrimonio «rappresenta l’unione tra un uomo e una donna» e non tra «sposi» come prevede il relativo articolo vigente.
La legislazione romena non consente le unioni tra persone dello stesso sesso ma secondo Coalizione per la famiglia un esplicito divieto in Costituzione renderebbe difficile se non impossibile modificare o introdurre una norma in tal senso.
Intanto, giovedì 27 settembre, è stata pubblicata la decisione 532 che, emessa il 18 luglio dalla Corte Costituzionale di Romania, ha stabilito la necessità di riconoscere alle coppie di persone i medesimi diritti familiari delle coppie eterosessuali.