A meno di una settimama dal 6 e il 7 ottobre, giorni in cui il popolo romeno è chiamato a esprimersi sulla riforma costituzionale di matrimonio e famiglia, il tema referendum continua a tenere banco a Bucarest.
Nel pomeriggio di oggi oltre 700 persone si sono radunate nella centralissima piazza della Vittoria (Piața Victorie) accogliendo l’appello dell’associazione Lgbti MozaiQ.
Davanti al Palazzo Vittoria, sede del Governo e residenza ufficiale della premier Vasilica Viorica Dăncilă (nota per aver definito “autistici” quei deputati europei che “disinformano l’Unione europea” in materia di giustizia sì da provocare le reazioni di associazioni di genitori di bambini affetti da sindrome di Kanner), Vlad Viski, direttore di MozaiQ, e altri rappresentanti dell’associazione hanno attaccato Coalizione per la Famiglia, la Chiesa ortodossa di Romania e i parlamentari sostenitori di una riforma finalizzata a discriminare ulteriormente le coppie di persone dello stesso sesso.
Ribadendo che l’amore non può essere posto a votazione, Vlad Viski ha invitato a disertare le urne secondo lo slogan #boicotreferendum in maniera tale da non raggiungere la soglia del 30%, necessaria per la validità.