A Verona è stata ieri approvata in Consiglio comunale, con 21 voti favorevoli e 6 contrari, la mozione 434, che prevede la qualifica ufficiale del capoluogo scaligero quale città a favore della vita e il finanziamento di associazioni cattoliche finalizzate a promuovere iniziative di contrasto all’aborto gratuito e libero.
Assente in aula a Palazzo Barbieri il consigliere nonché deputato leghista Vito Comencini, uno dei primi firmatari della mozione (recentemente noto per essersi opposto con successo alla votazione della mozione del consigliere M5s Gennari a sostegno di Andrea Gardoni e Angelo Amato), che ha incassato anche il voto a favore della capogruppo del Pd Carla Padovani.
La maggioranza non ha invece ottenuto la messa all’ordine del giorno della mozione 441 per l’attuazione di un programma di “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della donna coinvolta e a carico della sanità pubblica, e la conseguente creazione di un’area cimiteriale per i feti abortiti.
La votazione è stata accompagnata dalle proteste di componenti di varie realtà associative e, soprattutto, di Non una di meno – Verona, le cui attiviste, abbigliate come le ancelle della serie tv The Handmaid’s Tale (con tuniche e mantelli rossi e copricapi bianchi) si erano portate sul loggione sovrastante l’aula consiliare.
A differenza di quanto accaduto il 26 luglio – quando la votazione delle mozioni 434 e 441 dovette essere sospesa per 20 minuti a seguito del saluto romano rivolto alle attiviste di Nudm dal consiglire Bacciga – questa volta ne è stato ordinato lo sgombero dall’aula. Quasi 50 persone sono state conseguentemente trattenute nell’androne di Palazzo Barbieri in attesa della restituzione dei documenti.
L’approvazione della mozione 434 è venuta a cadere all’indomani dell’incontro tra Federico Sboarina, sindaco di Verona, e Brian Brown, presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie, insieme coi vertici delle associazioni del Family Day. Incontro organizzato in vista del World Congress of Families, che si terrà proprio nella città scaligera dal 29 al 31 marzo 2019.