Parere negativo del Garante per la Protezione dei dati personali sulla sostituzione della dicitura genitore 1 e genitore 2 con padre e madre nei moduli per il rilascio della carta di identità elettronica per i figli minorenni.
A sollevare la questione era stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Viminale si era poi rivolto all’Autorità perché si pronunciasse sullo schema di decreto destinato a riformare la modulistica.
Con parere, datato 31 ottobre e pubblicato sul sito del Garante, l’Authority guidata da Antonello Soro ha dichiarato che «la modifica in esame è suscettibile di introdurre, ex novo, profili di criticità nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un soggetto minore, è presentata da figure esercenti la responsabilità genitoriale che non siano esattamente riconducibili alla specificazione terminologica padre o madre.
Ciò, in particolare, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio)».
Plauso per tale decisione è stata espressa dal direttore dell‘Unar Luigi Manconi, che ha dichiarato: «Condivido interamente il parere del garante. La modifica, infatti, esporrebbe al rischio di disparità di trattamento nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un soggetto minore, sia presentata da figure esercenti la responsabilità genitoriale che non siano esattamente riconducibili alla specificazione terminologica padre o madre, come nel caso di persone dello stesso sesso. E ciò, in particolare, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio).
Inoltre, disporre di sostituire il termine genitori con le parole padre e madre rischierebbe di imporre in capo ai soggetti richiedenti una dichiarazione di dati inesatti o di informazioni non necessarie di carattere estremamente personale. E, in alcuni casi, si arriverebbe a escludere la possibilità di rilascio del documento a fronte di dichiarazioni che non rispecchino la veridicità».
Manconi ha quindi affermato: «L’Unar chiede al governo di accogliere interamente il parere del Garante per la Privacy nella elaborazione delle modalità tecniche di emissione della carta di identità elettronica».
Lapidario, invece, il commento del ministro dell’Interno che si è limitato a dire: «Noi andiamo avanti. Non esiste privacy che neghi il diritto a un bimbo di avere una mamma e un papà».