Mentre entrano oggi in vigore nel sultanato del Brunei le nuove disposizioni del Codice penale in materia di pena capitale per lapidazione a chi ha rapporti omosessuali, è sempre più virale sui social con l’hastag #BoycottBrunei la campagna di boicotaggio lanciata da George Clooney.
Il 29 marzo il Premio Oscar 57enne aveva infatti fornito in una lettera aperta a Deadline Hollywood la lista degli alberghi luxury di proprietà del sultano Hassanal Bolkiah con l’invito a non metterci più piede. Essi sono: The Dorchester (Londra), 45 Park Lane (Londra), Coworth Park (Londra), The Beverly Hills Hotel (Beverly Hills), Hotel Bel-Air (Los Angeles), Le Meurice (Parigi), Hotel Plaza Athenee (Parigi), Hotel Eden (Roma), Hotel Principe di Savoia (Milano).
Lo stesso giorno lanciava una simile iniziativa, sia pur con esplicito riferimento ai soli The Beverly Hills Hotel e Hotel Bel-Air, l’attrice statunitense Sharon Stone, mentre il 30 marzo promuoveva la campagna di Clooney il cantante Elton John.
Please boycott the #BeverlyHillsHotel and the #HotelBelAir as this law has been restarted!!!!! This is the owner. Thank you. S
Brunei Bans Buggery; Gays To Be Stoned To Death Under Sharia Law | Zero Hedge https://t.co/g3Bu17QQtE— Sharon Stone (@sharonstone) 29 marzo 2019
I commend my friend, #GeorgeClooney, for taking a stand against the anti-gay discrimination and bigotry taking place in the nation of #Brunei – a place where gay people are brutalized, or worse – by boycotting the Sultan’s hotels.https://t.co/8ymurW7hqm
— Elton John (@eltonofficial) 30 marzo 2019
Ma non solo. Perché, oltre alla popstar britannica, l’iniziativa di boicottaggio ha incassato anche le adesioni dello scrittore Jim Dobson, della cantante Belinda Carlisle, del cantautore Rufus Wainwright, dell’attrice Jamie Lee Curtis, del cantante e ballerino James Lance Bass, del giornalista Jason Lemon, del conduttore meteo Sam Champion.
I am following my friend George Clooney in boycotting all of the hotels owned by the Sultan of Brunei following the April 3rd law in Brunei to stone and whip to death all gays. The Beverly Hills Hotel, Hotel Bel-Air, The Dorchester, Hotel Plaza Athenee, Hotel Eden and more. pic.twitter.com/Tp6iBYbRU8
— Jim Dobson (@TheLuxeWorld) 28 marzo 2019
@DC_LuxuryHotels and #BeverlyHillsHotel patrons take note. and thank you #GeorgeClooney for calling for a boycott. https://t.co/1C3yGscTpr
— Belinda Carlisle (@belindaofficial) 28 marzo 2019
Thank you George Clooney for calling to boycott all hotels owned by the Sultan of Brunei. We cannot support people who threaten to kill those who love just a little differently. We cannot rest where hatred grows. #BoycottBrunei
— Rufus Wainwright (@rufuswainwright) 29 marzo 2019
I stand with George Clooney, a good man doing the right thing, fighting an unjust and barbaric law. George Clooney: Boycott Sultan Of Brunei’s Hotels Laws Against LGBTQs | Deadline https://t.co/fjR2hv1sTb
— Jamie Lee Curtis (@jamieleecurtis) 28 marzo 2019
I will never step foot in one of his hotels. George Clooney: Boycott Sultan Of Brunei’s Hotels Laws Against LGBTQs | Deadline https://t.co/re7nGVM1HN
— Lance Bass (@LanceBass) 29 marzo 2019
Ieri anche la nota conduttrice tv Ellen DeGeneres si è unita alla campagna lanciando un tweet con la lista degli hotel da boicottare.
Tomorrow, the country of #Brunei will start stoning gay people to death. We need to do something now. Please boycott these hotels owned by the Sultan of Brunei. Raise your voices now. Spread the word. Rise up. pic.twitter.com/24KJsemPGH
— Ellen DeGeneres (@TheEllenShow) 2 aprile 2019
Poco prima di Clooney si erano comunque espressi contro il sultano del Brunei, con eventuale proposta di boicottarne gli hotel, nomi dal calibro di Jeffrey Katzenberg, Kate Hudson, Juliette Lewis, Courtney Love, Lady Gaga, Margot Robbie, Kristen Stewart e Alfonso Cuarón.
In Italia il primo a farsene portavoce, con esplicito riferimento ai due alberghi italiani del sultano (l’Eden a Roma e il Principe di Savoia a Milano), è stato il noto conduttore radiofonico Rai Antonello Dose.
Si è espresso oggi a sostegno anche l’attore Ricky Tognazzi rispondendo, fra l’altro, a Giorgia Meloni, che, completamente ignara del movimento internazionale di protesta contro il sultano e della campagna di boicottaggio, ha scritto in un tweet: “In #Brunei entra in vigore la #Sharia: bambine date in sposa a 9 anni, adultere e omosessuali condannati a morte con #lapidazione. Dove sono gli ipocriti #buonisti che sbraitavano contro il #Congressodellefamiglie? Coi musulmani i #dirittigay e delle donne non si difendono più?”.
In #Brunei entra in vigore la #Sharia: bambine date in sposa a 9 anni, adultere e omosessuali condannati a morte con #lapidazione. Dove sono gli ipocriti #buonisti che sbraitavano contro il #Congressodellefamiglie? Coi musulmani i #dirittigay e delle donne non si difendono più? pic.twitter.com/mbLsdnuBs3
— Giorgia Meloni ?? ن (@GiorgiaMeloni) 3 aprile 2019
Da qui le risposte tra l’indignato e l’ironico di tanti commentatori, tra cui quella del figlio d’Ugo Tognazzi. L’attore in un tweet ha scritto: “Sei disinformata @GiorgiaMeloni c’è un movimento mondiale con tanto di lista degli hotel di proprietà del Sultano del Brunei da boicottare. Ben due sono in Italia. Da #Georgeclooney @eltonofficial, l’hashtag #BoycottBrunei fa il giro del mondo seguito da innumerevoli “buonisti””.
Sei disinformata @GiorgiaMeloni c’è un movimento mondiale con tanto di lista degli hotel di proprietà del Sultano del Brunei da boicottare.
Ben due sono in Italia.
da #Georgeclooney @eltonofficial , l’hashtag #BoycottBrunei fa il giro del mondo seguito da innumerevoli “buonisti” https://t.co/JBN3Q69XuK— ricky tognazzi (@TognazziR) 3 aprile 2019